In un articolo del 1974, l’economista Julius Shiskin ha elencato la diminuzione del PIL per due trimestri consecutivi come l’indicatore fondamentale di una recessione, un criterio adottato ancora oggi per definire un periodo caratterizzato da un’oscillazione dei prezzi e dei valori di scambio, aumento dell’inflazione e, in generale, dal crollo dei mercati.
Non dimentichiamo però che una delle caratteristiche principali delle recessioni è la loro ciclicità. Si verificano periodicamente, anche se la fase di recessione che stiamo attualmente attraversando è stata accelerata da una serie di fattori esterni, tra cui la crisi pandemica e le tensioni geopolitiche causate dalla guerra in Ucraina.
È un quadro economico complicato ed è facile prendere decisioni influenzate dall’impulsività. Ma questo è esattamente il momento in cui un’azienda deve prepararsi a reagire.
E l’unico modo per rafforzare un’azienda durante una recessione è attraverso il potenziamento dell’efficienza operativa. E non parliamo necessariamente di “tagli”, un termine che in realtà non cattura le sfumature e le opportunità coinvolte nel risparmio sui costi. Un taglio del personale avrà probabilmente un impatto controproducente sul business; al contrario, il potenziamento dell’efficienza ha il potere di rafforzare un’azienda, non indebolirla.
Diamo quindi un’occhiata ad alcune soluzioni che la tua azienda può adottare per far fronte alla crisi.
Mentre la rinegoziazione potrebbe implicare un’estenuante trattazione sui prezzi o sui servizi offerti, può anche essere un esercizio vantaggioso per entrambe le parti.
L’attuale pressione sui costi è in gran parte determinata dall’interruzione della supply chain, quindi, per mantenere la catena di approvvigionamento in movimento, potresti adottare piani aziendali congiunti con i fornitori, in particolare quelli più piccoli, che potrebbero aver bisogno di sostegno nel breve termine.
Successivamente è possibile implementare una strategia di crescita a lungo termine che favorisca entrambi.
Guardando alle principali recessioni attraversate dall’economia italiana negli ultimi quarant’anni, è possibile notare come il PIL si sia contratto in media per 4,5 trimestri consecutivi (3 nel 1974-75; 6 nel 1992-93). Durante questo periodo, i consumatori hanno ridotto in misura marcata gli acquisti di beni durevoli, mantenendo invece pressoché invariati i consumi volti al soddisfacimento dei bisogni più immediati (beni non durevoli e servizi), con un recupero dei livelli del picco ciclico precedente le crisi nell’arco di circa 2 anni.
Un esempio? Secondo i dati del Ministero del Tesoro, il PIL nel 2020 ha segnato una contrazione del 9,0%. Tuttavia, a partire dal terzo trimestre dello stesso anno, l’economia ha mostrato una decisa ripresa, che si è protratta nel 2021, quando il PIL è cresciuto del 6,6%.
In un certo senso sai cosa aspettarti. Il breve e medio termine richiederà tuttavia un certo adeguamento alle nuove esigenze dei consumatori.
Il monitoraggio delle sensazioni e del comportamento dei consumatori è fondamentale. Una tendenza degna di nota è ciò che l’Harvard Business Review (HBR) chiama “parsimonia discrezionale”. Alcuni consumatori devono essere parsimoniosi per necessità, ma anche quelli più facoltosi hanno rivelato una crescente insoddisfazione per il consumo eccessivo, scegliendo invece di riciclare di più, comprare beni usati e trasmettendo ai loro figli valori tradizionali.
Durante i periodi di crescita e prosperità economica, è facile perdere il controllo sulle spese.
Tuttavia, una recessione mette in forte evidenza la necessità di monitorare più da vicino le modalità in cui vengono impiegate le risorse a disposizione e le abitudini dei dipendenti potrebbero richiedere un po’ di tempo per adattarsi alle nuove policy di spesa.
Per i CFO e i reparti amministrativi aziendali, si tratta di un atto di equilibrio. È tempo di riaffermare una salda presa sulle spese, ma senza distruggere il morale dei lavoratori che, naturalmente, non vogliono sentirsi costantemente monitorati o osservati.
Fortunatamente, le soluzioni per viaggi e spese dipendenti hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni ed esiste ora una valida alternativa all’anticipo delle spese di tasca propria, una pratica che evita al dipendente di effettuare pagamenti utilizzando il proprio denaro e allo stesso tempo fornisce un maggiore controllo delle finanze aziendali.
Questo controllo è più importante che mai. Come sottolinea Daniel Mensah, responsabile dell’audit di Clear Channel, “poiché i dipendenti sono sottoposti a maggiori pressioni economiche, il potenziale di frode è più elevato”: una triste realtà, ma è una realtà a tutti gli effetti.
La soluzione? Un sistema di gestione delle spese come Soldo, che utilizza carte prepagate fisiche o virtuali collegate a un’app mobile che registra ciascuna transazione effettuata e ne invia tutti i dettagli in tempo reale al reparto amministrativo, per un controllo granulare e immediato. Inoltre, gli acquisti possono essere pre-approvati dal responsabile dell’autorizzazione in pochi secondi, evitando così ulteriori scambi di e-mail e rendendo il processo di richiesta e approvazione molto più rapido.
Come ci insegnano i casi di recessione in Italia e all’estero, sebbene questa recessione abbia cause e caratteristiche uniche, è possibile affrontarla per quello che è: una crisi destinata ad essere superata.
In quanto azienda, devi andare oltre la mentalità del “tenere duro”. Ci sono cose che puoi fare ora – strategicamente e tecnologicamente – non per sopravvivere, ma per prepararti a prosperare durante la ripresa.
Il reparto amministrativo è oggi più importante che mai. Non solo è necessario alla crescita del business, ma anche ai dipendenti che si affidano all’azienda per il proprio sostentamento. La trasformazione e la fluttuazione non devono avere soltanto effetti distruttivi: sono anche, e soprattutto, un’opportunità per ricominciare.
Inizia oggi ad avere una maggiore visibilità e controllo sulle finanze della tua azienda